Vangelo del giorno
28 novembre 2024
Il brano di oggi si apre in modo angosciante sulla rovina del nostro mondo, in particolare sulla rovina di Gerusalemme: la distruzione del tempio che è già avvenuta ai tempi in cui l’evangelista Luca scrive il suo Vangelo. Gesù continua il discorso precedente dove aveva invitato i suoi discepoli a non lasciarsi ingannare da segni che interpretati superficialmente, senza ricordare le sue parole e le tante parole della Scrittura, porterebbero solo alla disperazione. Gesù lo aveva detto con forza: non temete la morte; e non temere la morte è possibile solo nell’abbandono fiducioso al Signore.
Vangelo della domenica
1 dicembre 2024
I domenica di Avvento
Luca 21,25-28.34-36 (Ger 33,14-16; 1Ts 312-4,2)
di Luciano Manicardi
Noi continuiamo a fare fiducia alla parola del Signore che ha detto “Io vengo presto”. E crediamo di più a quella parola che all’evidenza di una storia umana incapace di liberarsi dal male e che anzi lo moltiplica e lo riproduce e lo estende. Crediamo, vogliamo credere di più alla promessa di bene del Signore che all’evidenza del nostro fallimento