Message de Justin Welby, archevêque de Canterbury
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XXIII Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa
MISERICORDIA E PERDONO
Bose, 9-12 settembre 2015
in collaborazione con le Chiese Ortodosse
MESSAGGIO DI JUSTIN WELBY, ARCIVESCOVO DI CANTERBURY
Ancora una volta sono molto lieto di inviarvi gli auguri in nome del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo.
Possano il tema di questo ventitreesimo convegno internazionale su Misericordia e perdono e le stimolanti riflessioni che in esso sono previste dare un importante contributo al nostro mondo, in cui molti sperimentano il conflitto, la sofferenza, la povertà, l’avversità e l’isolamento per mano di altri esseri umani.
La cura amorosa di Dio per tutta la creazione e le responsabilità fondamentali che egli ha riposto nell’umanità costituiscono un invito a coltivare un atteggiamento di empatia con gli altri e ad alleviare la loro miseria. Noi abbracciamo la misericordia di Dio rivelata ed espressa dalle parole e dalle azioni del nostro Salvatore. L’incontro di Gesù con quanti si trovano nel bisogno e sono privi di ogni aiuto è sempre fonte di vita, e così la richiesta di misericordia dell’uomo cieco a Gesù (cf. Mc 10,47-48) è diventata parte della preghiera di vita di noi cristiani.
La pratica del perdono è sempre stata al cuore della nostra fede in Dio e del nostro amore gli uni per gli altri. Con il perdono misericordioso ricevuto tramite il battesimo e il nostro riconoscimento e il nostro pentimento per i nostri peccati, Dio, il nostro Padre celeste, ci ha perdonati per primo. Siamo tenuti a fare lo stesso anche noi. In tutto ciò che implica la relazione e la reciprocità noi abbiamo bisogno del perdono. Secondo Desmund Tutu, il perdono non condona ciò che è stato fatto. Prende sul serio ciò che è avvenuto e non lo minimizza, ma toglie il veleno dalla nostra memoria, un veleno che minaccia di intossicare la nostra intera esistenza (cf. Desmund Tutu, prefazione al catalogo per l’esposizione fotografica, The F Word: Images of Forgiveness, London, The Forgiveness Project, s.d.).
Prego che, mentre il Convegno riflette su questioni quali, in che modo il perdono di Dio può essere annunciato oggi, in che modo le memorie ferite possono essere guarite, e la gioia del perdono e la mutua comunione possono essere riscoperte, coloro che partecipano siano fortificati nella loro fiducia cristiana e nella loro testimonianza e nel loro servizio nel mondo.
+ Justin Arcivesco di Canterbury