Iniziare nel Nome del Dio che salva


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Foto di NASA su Unsplash
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1 gennaio 2025

Dal Vangelo secondo Luca - Lc 2,21 (Lezionario di Bose)

21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.


Vi sono persone e eventi che con la loro venuta e il loro accadere danno al tempo una connotazione diversa, altra, nuova. Nella mite e umile esperienza cristiana vi è un nome la cui nascita, la cui esistenza, la cui morte e la cui resurrezione costituisce quanto di più alto sia mai accaduto sotto il sole. Con l’apparizione di quel “nato da donna” (Maria), di quel “nato sotto la legge” (circoncisione), il tempo, come scrive Paolo ai Galati, ha raggiunto la sua pienezza, la storia è pervenuta al suo compimento (cf. Gal 4,4). Nato il cui nome è Gesù, che significa “il Signore salva”

Salva da che cosa? Ad esempio dall'ignoranza e dall’approssimazione del divino. In lui la secolare vicenda umana delle vie, dei discorsi e delle immagini su Dio ha il suo sbocco ultimativo: egli è la via alla verità di Dio, di un Dio che si racconta per quello che è nel suo dire, nel suo fare e nel suo stile, un Dio di cui Gesù è la visibilità fatta carne: “Chi vede me vede il Padre” (Gv 14,9), “Egli è immagine del Dio invisibile” (Col 1,14), “Io e il Padre siamo una cosa sola” (Gv 10,30). Cristiano è chi riconosce in Gesù il dirsi in verità di Dio, e in quel Dio si riconosce e quel Dio testimonia in tutta franchezza e dolcezza. 

Siamo resi salvi dalla non-conoscenza di Dio, confessando che il nostro Dio è quello visibile, udibile e toccabile in Gesù. Salvi inoltre dalla non-conoscenza dell’ineffabile verità dell’uomo: nel chi è Gesù il chi è dell’uomo. Come lui nati da donna, principio genetico di identificazione, nati sotto a legge, principio culturale di identificazione, come lui figli generati dall’amore di Dio padre-madre, inviati dall’amore di Dio padre-madre ad amare come amati (Gv 13,34), come lui risuscitati dall’amore di Dio padre-madre, principio cristico di identificazione. 

Il cammino dell’uomo è verso una cristiformità mai pienamente raggiunta, uno scarto affidato alla forza e ai perdoni di Gesù, il suo nome è salvezza dalle infedeltà per sempre nuovi inizi. Segno di un amore che non si rassegna al così stanno le cose, amore infine capace di scendere con te nella fossa per farti risorgere finalmente a vita buona, essere amati e amare oltre ogni ombra di male, oltre ogni morte. 

Si tratta di iniziare l’anno sapendo in compagnia di chi, del Signore risorto a noi resurrezione a giorni buoni: filiali in rapporto a Dio, fraterni in rapporto all’altro, eredi in rapporto al futuro. Guardando con occhi di tenerezza Maria, il grembo attraverso cui il dono perfetto di Dio si è fatto carne a gioia e salvezza dell’uomo. 

Maria icona della Chiesa e di ciascuno, come lei visitati, chiamati all’allegrezza, resi pieni di grazia da un Dio padre-madre presso cui abbiamo trovato grazia e che osa chiederci l’impossibile all’uomo ma non a lui: divenire la dimora del Figlio nello Spirito, divenire il luogo della sua apparizione al mondo come buona notizia di Dio al mondo. La grande cosa che il Cielo compie attraverso i suoi umili servi di nome Maria, e ciascuno aggiunga il proprio.

fratel Giancarlo


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