In questa rubrica giornaliera vi proponiamo la meditazione del Vangelo del giorno preparata da un fratello o una sorella di Bose. Il nostro desiderio è di spezzare il pane quotidiano della parola di Dio, condividendo la lectio divina fatta nella solitudine della cella monastica. Per tutti il fine è quello indicato da Ignazio d’Antiochia, “rifugiarmi nel Vangelo come nella carne di Gesù” (Lettera ai Filadelfiesi).

Le pericopi del vangelo seguono il lezionario proprio del nostro monastero.

Presagi di resurrezione

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18 gennaio 2025

Il brano odierno di Marco comprende due episodi legati da un’unica narrazione che, al cuore di questo capitolo secondo del vangelo, custodisce un tesoro di grande sapienza spirituale. Gesù, vedendo Levi, lo invita alla sequela e viene subito accolto nella sua casa. L’immediata adesione all’appello di Gesù rappresenta quindi l’origine del movimento che anima l’intera sequenza, perché tutto poi si svolge con estrema naturalezza e spontaneità. Gesù può chiamare chiunque alla sua sequela e chiunque cerchi un posto alla sua tavola è ben accetto.

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“Non preoccupatevi!”

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17 gennaio 2025

Nella memoria di Antonio, padre dei monaci solitari, meditiamo queste parole del discorso della montagna dal vangelo secondo Matteo. Gesù ci offre dei criteri di discernimento che ci aiutano a vigilare sulle nostre relazioni con il Padre, con i fratelli e le sorelle, con i beni della creazione. Siamo chiamati a fare una scelta tra la schiavitù della ricchezza, della paura e della preoccupazione costante, e una relazione con Dio che può rendere luminoso il nostro orizzonte liberato dalla paura, nella fiducia che il Padre sa ciò di cui abbiamo bisogno. 

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Osare la domanda

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16 gennaio 2025

In questo passo del vangelo incontriamo un lebbroso che supera le barriere sociali e religiose del suo tempo per avvicinarsi a Gesù con un atto straordinario di fede. La sua domanda, “Se vuoi, puoi purificarmi” (v. 40), non è solo una supplica, ma un riconoscimento profondo della propria condizione e della misericordia divina.

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Urgenza dell’azione, urgenza del silenzio

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15 gennaio 2025

Vi è un “subito” che ci accompagnerà nella lettura del vangelo di Marco di queste settimane e che è posto all’inizio del brano odierno. Subito dopo il battesimo Gesù è spinto dallo spirito nel deserto; subito dopo la chiamata i discepoli lasciano parenti e reti e lo seguono; subito Gesù inizia il suo ministero terapeutico guarendo; subito, entrato nella casa di Pietro, guarisce sua suocera ed ella all’istante, rialzata e tornata alla vita piena, si mette a servirli.

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Un insegnamento nuovo

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14 gennaio 2025

Il brano evangelico di oggi presenta il primo “gesto di potenza” attuato da Gesù nel Vangelo secondo Marco. Si tratta di un esorcismo, della guarigione di un uomo “posseduto da uno spirito impuro”. Avendo personalmente conosciuto e scardinato i meccanismi della tentazione nella vittoriosa lotta con Satana nella solitudine del deserto, ora Gesù può combattere e vincere il male dell’uomo, il male che intacca l’integrità psicofisica della persona.

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L’inizio del compimento

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13 gennaio 2025

L’inizio del Vangelo di Gesù, l’abbiamo ascoltato nel tempo d’avvento, è il compimento di ciò che sta scritto nel Profeta Isaia e Malachia: la venuta di un messaggero, Giovanni Battista, mandato da Dio davanti al suo messia. Già si comprende che la vita di Giovanni e di Gesù è obbedienza al disegno di Dio contenuto nelle Scritture. Lì hanno ascoltato e riconosciuto la chiamata, lì si sono riconosciuti e hanno ricevuto luce sul loro legame nel disegno di Dio, attestato da secoli dallo Spirito santo. 

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