7 aprile 2025
Nel cammino da Betania a Gerusalemme i discepoli si accorgono che il fico oggetto dell’episodio appena raccontato (vv. 12-14) “è seccato fin dalle radici”. Pietro si fa portavoce dei discepoli ed esprime la sua meraviglia per l’accaduto.
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5 aprile 2025
Il vangelo di oggi ci pone di fronte a due episodi a dir poco enigmatici e sconcertanti della vita di Gesù: quello del fico dichiarato sterile e poi seccato (cf. v. 20) e quello della cacciata dei mercanti dal tempio. I due episodi sono inseriti in un unico racconto attraverso la tipica costruzione “a sandwich” (cf. anche Mc 5,21-43), in base alla quale il racconto del primo episodio è interrotto dall’inserzione del secondo che ne spezza la narrazione, prima della conclusione che ritorna sul racconto iniziale.
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4 aprile 2025
Era un cieco, un mendicante o più letteralmente “uno che chiedeva”, stava seduto a lato della via: è questa la descrizione iniziale in questo ultimo racconto di guarigione nel vangelo di Marco prima dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme e degli eventi della passione, morte e resurrezione. Al termine del racconto il cieco è guarito, ci vede, vede la via che Gesù sta percorrendo ed entra in questa via.
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Ogni parola del vangelo è un messaggio di novità. Ogni volta la buona notizia è un’irruzione del totalmente nuovo, totalmente diverso dentro l’angusto dominio del già visto, già letto, già conosciuto, già vissuto. È una porta aperta su un infinito inaudito e meraviglioso.
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3 aprile 2025
Oggi il vangelo ci mostra tutta la pazienza del Signore verso le nostre pretese di grandezza, le nostre presunzioni di fedeltà e forza, le nostre mancanze di umiltà, di comunione, di compassione.
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2 aprile 2025
Un brano in due tempi, quello odierno, entrambi ben noti ma che raramente leggiamo come un insieme inscindibile. Certo, nella promessa del centuplo c’è il piccolo inciso che ricorda la compresenza di “persecuzioni”, ma non sembra avere un rilievo tale da giustificare la reazione dei discepoli, reazione che precede – e non segue – l’annuncio della passione.
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1 aprile 2025
“Maestro buono, cosa posso fare per ereditare la vita eterna?” (10,17) Se analizziamo la domanda di questo “tale”, analisi che per altro è Gesù stesso a fare, cosa scopriamo? Dalla domanda possiamo capire il terreno, la terra dove siamo cresciuti, che ci ha formati “dalla giovinezza” (10,20). Possiamo però cambiare dal “terreno di rovi” al “terreno buono!” (4,7-8).
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31 marzo 2025
“È lecito a un uomo ripudiare una donna?” “No, l’essere umano non divida ciò che Dio ha congiunto!”
Siamo tentati di sintetizzare così il Vangelo, riducendolo a una brutale contrapposizione tra due morali e intendendo le parole di Gesù come una nuova legge, più severa della prima, ma che allo stesso modo ci permetta di stabilire con chiarezza chi è a posto e chi non lo è. Ebbene, questa era esattamente la prova in cui i farisei speravano di far cadere Gesù e che lui ha scrupolosamente evitato. Badiamo bene allora di non scivolarci noi!
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29 marzo 2025
Viviamo di logiche contrappositive, di innumerevoli dicotomie, talmente radicate nel nostro profondo che, anche se apparentemente sopite, possono esplodere da un momento all’altro, come un vulcano che non dà segnali premonitori e lascia senza scampo. Noi-loro, dentro-fuori, amico-nemico, bianco-nero… la lista può diventare infinita, ciascuno di noi ne ha una “preferita”.
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28 marzo 2025
Gesù e i Dodici, lasciata la regione della Trasfigurazione, si dirigono verso Gerusalemme attraversando la Galilea, egli sa che cosa l’attende e per la seconda volta lo annuncia ai suoi: “ll Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà”. Gesù, il Figlio dell’uomo inviato dal cielo a guidare in vie di pace, è il contraddetto fino a divenire il consegnato per essere ucciso.
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Pietro si sta scaldando nel cortile. Ha rinnegato per tre volte Gesù, e il gallo ha cantato. Gesù vede Pietro, Pietro vede Gesù: “Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto ... E, uscito fuori, pianse amaramente” (Lc 22,61-62).
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27 marzo 2025
Ogni occasione in cui sperimentiamo la nostra impotenza può produrre in noi frustrazione: è facile comprendere perché la scena iniziale è segnata da una tensione generalizzata: discepoli, scribi e folla discutono animatamente; la reazione della folla al vedere Gesù è denotata più da paura che da stupore, quindi da una fretta opprimente: lo stato di possessione del ragazzo, che gli rende impossibile una vita familiare e sociale, sembra avere contagiato in qualche misura non solo il padre, ma tutti i presenti.
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26 marzo 2025
Ci sono testimonianze portate da una luce, pur nelle tenebre. Parole che, la luce, ce la comunicano, rivestendo la realtà non per coprirla ma per rivelarne il senso nascosto. Capita di incontrare testimoni così: quando parlano, una luce si accende nei loro occhi. Sarà stato vero anche per Pietro, Giacomo e Giovanni (cf. 2Pt 1,16-18)? Non prima però che Gesù “fosse risorto dai morti” (v. 9).
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25 marzo 2025
Un cielo azzurro, una regione d’Oriente, un villaggio, una casa nel villaggio, una ragazza in casa e, tra il cielo e quella giovane, il volo di un angelo, qualche parola, un breve dialogo, un fremito di stupore e un ultimo battito d’ali.
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