Compimento nello Spirito
Fratelli, sorelle,
dice la nostra Regola:
“Chiedi ogni giorno lo Spirito di Dio affinché porti a termine il lavoro iniziato in te” (RBo 2).
La Regola comanda di pregare quotidianamente con la preghiera dell’umiltà, cioè chiedendo, domandando lo Spirito santo. Ogni nostra lectio divina quotidiana si apre con l’epiclesi, con l’invocazione allo Spirito, ma l’invocazione dello Spirito è una sorta di preghiera continua, che non può mai venir meno, perché mai nessuno può considerare lo Spirito come un possesso. Del resto, annota ancora la Regola, “c’è un solo modo di pregare: quello dello Spirito che l’adatta a ciascuno secondo il suo temperamento” (RBo 36). Preghiera personale e preghiera liturgica sono così sotto la guida dello Spirito. Chiedere che lo Spirito porti a termine il lavoro iniziato in noi è eco di Fil 1,6, dove ha valenza escatologica: “Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona la porterà a compimento fino al giorno di Cristo”.
E significa invocare il dono della perseveranza fino alla fine, rendendosi conto che essa non è possibile se affidata alle nostre sole forze e che abbisogna di preghiera, di invocazione ogni giorno, perché non è opera nostra. E più radicalmente, significa porre il nostro quotidiano, il nostro “ogni giorno”, sotto il segno della fede, cioè della “vita nascosta con Cristo in Dio” (RBo 6.10). Il portare a compimento non è dunque solo qualcosa che guarda in avanti, al futuro, ma al quotidiano, all’oggi, è il compimento del movimento della conversione, e ha di mira il perfezionamento, la maturazione della qualità relazionale e umana di ciascuno: non riguarda certo solo il restare perseveranti nello stato che si è scelto un giorno, ma il divenire, il crescere, il maturare, il cambiare la propria umanità avendo come metro di compimento e pienezza e maturità quella che Paolo, nella lettera agli Efesini, chiama la misura della statura di Cristo (Ef 4,13).
Questo è un processo sempre in divenire che richiede la collaborazione dello Spirito santo con il nostro spirito, con la nostra umanità. Perciò, fratelli e sorelle, siamo sobri e vigilanti, perché il nostro Avversario, il Divisore, come leone ruggente si aggira cercando una preda da divorare. Resistiamogli forti nella fede e perseveranti nell’invocare ogni giorno lo Spirito santo e nel tendere alla statura di Cristo. E tu, Signore, abbi pietà di noi.
fratel Luciano