In questa rubrica giornaliera vi proponiamo la meditazione del Vangelo del giorno preparata da un fratello o una sorella di Bose. Il nostro desiderio è di spezzare il pane quotidiano della parola di Dio, condividendo la lectio divina fatta nella solitudine della cella monastica. Per tutti il fine è quello indicato da Ignazio d’Antiochia, “rifugiarmi nel Vangelo come nella carne di Gesù” (Lettera ai Filadelfiesi).

Le pericopi del vangelo seguono il lezionario proprio del nostro monastero.

“Semplici servi”, coloriamo la nostra parte dell’opera

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12 novembre 2024

Gesù oggi descrive una situazione normale nella società dell’epoca: compito dello schiavo era servire, senza aspettarsi nulla in cambio, niente gli era dovuto. Immagine che può urtarci oggi che predichiamo diritti uguali e universali (?), ma chiara, accessibile e comprensibile per chiunque ai tempi di Gesù. Lo schiavo compie il suo dovere e il padrone non è tenuto a essergli grato. Ma nell’ultimo versetto cambia qualcosa, il riferimento non è più al padrone ma al servo. È a lui che Gesù vuole che rivolgiamo la nostra attenzione. 

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La ricchezza, quella vera

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9 novembre 2024

“Fatevi amici con la ricchezza disonesta, perché quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne” (v. 9). Queste parole di Gesù a commento della parabola dell’amministratore astuto ci spiazzano. Suscitano molte domande: come tenere insieme la disponibilità di una ricchezza con l’insegnamento di Gesù che mette in guardia dai pericoli di possedere molti beni, perché di ostacolo per entrare nel regno di Dio? La ricerca di una sicurezza futura può giustificare un comportamento iniquo per conseguirla? E ancora, in cosa consiste la ricchezza “vera” cui allude il Signore?

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La crisi può generare novità

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8 novembre 2024

C’è della follia nella pagina evangelica! Il proprietario di una grande azienda agricola loda un amministratore che licenzia per la cattiva gestione dei beni. Lo loda per la sua “prudenza”, per la sua “intelligenza pratica” (non per la sua “scaltrezza”), che gli fa intravedere una via di scampo.

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Almeno partecipate alla gioia!

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7 novembre 2024

La prima cosa che mi sembra importante è che Gesù ha parole che significano qualcosa anche per il cerchio dei perduti, quello dei più lontani. Gli esclusi e quelli che si sono allontanati lo vanno ad ascoltare interessati, ma lui non si ferma al predicare,ma instaura relazioni e li considera degni di attenzioni particolari. Agli occhi dei religiosi praticanti e dei teologi sembra “strafare” accogliendoli e condividendo la tavola, luogo di comunione, provocando così la loro mormorazione.

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La strana via della libertà

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6 novembre 2024

Ormai, l’ora del successo è suonata per Gesù! Infatti, non è solo una folla che va con lui, ma alla lettera “numerose folle”, e il capitolo successivo dirà che attorno a Gesù ci sono proprio tutti: “tutti gli esattori delle tasse e tutti i peccatori” insieme con “i farisei e gli scribi” (Luca 15,1). 

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Le occasioni mancate del regno di Dio

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5 novembre 2024

Può sembrare, a volte, che siamo molto interessati al messaggio della parola di Dio. Possiamo forse avere anche un certo entusiasmo. Può anche darsi che siamo abbastanza impegnati in ambito ecclesiale. Ma poi, quando si arriva al momento di dover decidere, quando si affaccia la necessità di una scelta, di tempi, di luoghi, di relazioni, di beni, allora lì può darsi che torniamo indietro.

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Scegliere gli ultimi

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4 novembre 2024

Nei brani di questi giorni Gesù sceglie il luogo della tavola come spazio in cui insegnare e oggi è proprio il modo di gestire la tavola che viene preso in esame. Nel vangelo di Luca il banchetto è un luogo privilegiato per Gesù per insegnare e compiere gesti che rompono le convenzioni per avvicinarsi all’altro e anche dare futuro all’altro. In questo vangelo sono narrati il pranzo presso Simone con la peccatrice; il pasto miracoloso fatto con i pani e i pesci moltiplicati da Gesù e i suoi apostoli; il pranzo che Marta prepara mentre Maria sta seduta ai piedi del Maestro; il banchetto imbandito dal padre misericordioso al ritorno del “figlio perduto”…

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Dio ama e vuole la vita dei suoi figli

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2 novembre 2024

Fin dall’antichità più remota l’uomo sente il bisogno di far memoria di coloro che ha amato e che gli sono stati strappati dalla morte. Ogni cultura e ogni religione ha elaborato i suoi riti per fare questo. Nel libro del Siracide ad esempio, troviamo le parole che esprimono chiaramente questo bisogno umano: “Figlio, versa lacrime sul morto, e come uno che soffre profondamente inizia il lamento; poi seppelliscine il corpo secondo le sue volontà e non trascurare la sua tomba” (Sir 38,16).

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Risolutezza e tenerezza

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31 ottobre 2024

La pagina del vangelo oggi ci fa contemplare due tratti tutt’altro che contrastanti dell’umanità di Gesù: la sua risolutezza e la sua tenerezza. Due atteggiamenti che egli ha vissuto nello scorrere del tempo: un “oggi, un domani e un giorno seguente” attraverso cui la sua e le nostre esistenze si dipanano e prendono forma.

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L’accoglienza delle proprie debolezze

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30 ottobre 2024

L’annotazione iniziale che descrive Gesù cha passa per città e villaggi insegnando e camminando verso Gerusalemme è densa di significato. Apparentemente descrive ciò che Gesù sta facendo e dove sta andando, ma in realtà è una sintesi di tutta la sua vita terrena. Infatti, quel camminare verso Gerusalemme è un andare verso il luogo dove si compirà non solo la sua esistenza terrena ma anche il suo insegnamento. 

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Un appello alla fiducia

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29 ottobre 2024

Le nostre due piccole parabole del giorno si collocano dopo un insegnamento sull’interpretazione dell’enigma del male, accompagnato dalla chiamata di Gesù alla conversione e seguito dalla parabola del fico sterile che chiama in causa la pazienza e la cura, e infine dall’episodio della donna curvata rialzata dalla misericordia di Dio. 

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Respirare la presenza di Dio

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28 ottobre 2024

Gesù sale sul monte, luogo tipico nella Scrittura della rivelazione di Dio. Va da solo, per incontrare Dio faccia a faccia. L'evangelista Luca esplicita il fine di questa salita sul monte: la preghiera. Gesù "se ne andò ", si allontana dagli altri, dai suoi, per pregare, per sostare presso il Padre, per riaccogliere la sua presenza di vita. "E pernottò nella preghiera di Dio". Il suo rifugio è Dio. La preghiera è la sua casa.

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Urgenza e dilazione

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26 ottobre 2024

Al cuore del brano odierno del Vangelo vi è un accorato appello da parte di Gesù alla conversione. Gliene offrono l’occasione due tragici fatti di cronaca qui ricordati: un gruppo di Galilei ucciso da Pilato mentre stavano compiendo il sacrificio e un incidente occorso ad alcuni lavoratori in un cantiere al Tempio. 

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