In questa rubrica giornaliera vi proponiamo la meditazione del Vangelo del giorno preparata da un fratello o una sorella di Bose. Il nostro desiderio è di spezzare il pane quotidiano della parola di Dio, condividendo la lectio divina fatta nella solitudine della cella monastica. Per tutti il fine è quello indicato da Ignazio d’Antiochia, “rifugiarmi nel Vangelo come nella carne di Gesù” (Lettera ai Filadelfiesi).

Le pericopi del vangelo seguono il lezionario proprio del nostro monastero.

Dio fa grazia

Leggi tutto: Dio fa grazia

24 giugno 2024

Il vangelo non punta l’attenzione sull’evento del nascere quanto sul conferimento del nome. Annuncia e fa accadere la novità, che Dio introduce nella storia, e la libertà che ne consegue. Il nome sarà Giovanni: Dio fa grazia.

Continua la lettura

La via del diventare dimora

Leggi tutto: La via del diventare dimora

22 giugno 2024

“Se uno mi ama…”: per tre volte Gesù scandisce con questa premessa il suo insegnamento sull’ascolto fiducioso ed obbediente, in questo capitolo (cf. Gv 14,15.23.28). Questa è la condizione per ogni discepolato: una sequela ascoltante non determinata immediatamente da decisioni, scelte, volontarismi, ma dall’amore possibile e non scontato.

Continua la lettura

Un comandamento che è vita

Leggi tutto: Un comandamento che è vita

21 giugno 2024

Dopo una settimana in cui abbiamo meditato testi evangelici relativi alla preghiera, questa settimana, la nostra meditazione è stata orientata verso testi sull’azione: mettere in pratica le parole del Signore – “Ora et labora!” dunque. Non è regola solo dei monaci, ma di ogni credente. La preghiera non va senza l’azione, ma anche l’azione, nonostante la sua importanza, è veramente piena se è sostenuta da quell’abbandono al Signore e fiducia in Lui che la preghiera esprime.

Continua la lettura

Beati i piccoli!

Leggi tutto: Beati i piccoli!

19 giugno 2024

Nel giorno della memoria di S. Romualdo, monaco, la liturgia ci propone un brano in cui è racchiusa la relazione di comunione filiale di Gesù verso il Padre. Relazione che è basata sulla gratitudine e sull’amore dell’uno verso l’altro. L’opera di salvezza che il Figlio è venuto a compiere è condivisa dal Padre e Gesù stesso riconosce l’origine nel Padre stesso. Gesù riconosce Dio come Padre e nello stesso tempo come Creatore. Il ringraziamento che Gesù oggi proclama nel brano del Vangelo sorge da questo riconoscimento. 

Continua la lettura

Nel mio nome

Leggi tutto: Nel mio nome

15 giugno 2024

La cultura biblica e semitica è nominale: il Nome di qualcuno indica tutta la sua persona. Nell’Antico Testamento il Nome di Dio è impronunciabile per rispettoperché sarebbe come appropriarsi della sua persona che rimane invisibile. Nel Nuovo Testamento, questa persona si fa visibile, e il suo Nome viene pronunciato: Jeshua‘, “il Signore salva”. Anzi, d’ora in poi non possiamo fare a meno di pronunciarlo: “Non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati” (At 4,12). 

Continua la lettura

Credere che l’amore è più forte

Leggi tutto: Credere che l’amore è più forte

13 giugno 2024

«Abbiate fede in Dio. In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte…». Le affermazioni successive di Gesù vanno lette nel contesto, per afferrarne il senso e non riceverle come degli slogan religiosi che potrebbero indurci a sentirci giudicati nella nostra fede. Le affermazioni radicali di Gesù non hanno lo scopo di svalutare la nostra fede, ma sono una chiamata ad approfondirla.

Continua la lettura

Una traccia di preghiera

Leggi tutto: Una traccia di preghiera

11 giugno 2024

Gesù oggi ci consegna una traccia di preghiera, il “Padre nostro”, che possiamo considerare come l’espressione della nostra fede. È a questo “deposito” che continuiamo ad attingere per vivere ed essere custoditi nella giusta relazione con Dio nostro Padre e gli altri, i nostri fratelli e le nostre sorelle. 

Continua la lettura

In mezzo

Leggi tutto: In mezzo

12 giugno 2024

Il breve del vangelo che oggi ci viene incontro come buona notizia è tratto dal “discorso comunitario” che l’evangelista Matteo intesse al capitolo diciottesimo. L’interesse va da chi debba essere “il più grande” (domanda che si rivela già in se stessa distorta) ai comportamenti che possono arrecare scandalo ai più piccoli, alla possibilità di smarrirsi e alla certezza di essere comunque cercati e trovati, dalla correzione fraterna alla preghiera in comune (il nostro brano), fino alla necessità di perdonare “di cuore, ciascuno al proprio fratello” (Mt 18,35).

Continua la lettura

Cosa significa veramente pregare?

Leggi tutto: Cosa significa veramente pregare?

10 giugno 2024

Gesù è seduto sul monte con accanto i discepoli e insegna alla folle (cf. Mt 5,1). Anche questi versetti sono parte delle parole di insegnamento di Gesù. Poco prima ci ricorda che la nostra elemosina deve essere fatta nel segreto, che non bisogna “suonare le trombe” per farsi onorare dagli uomini e anche qui, nei nostri versetti, Gesù ci richiama alla preghiera nel segreto, nascosta, non ostentata perché il Signore è colui che “vede nel segreto”, dove nessuno può vedere e accedere. 

Continua la lettura