Presentazione della "Preghiera dei giorni"
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g) Cantico del Nuovo Testamento
È il tradizionale cantico del Benedictus al mattino e del Magnificat alla sera e del Nunc dimittis a compieta.
h) Contemplazioni e intercessioni
Introdotte da un apposito versetto invitatorio tratto dalle Scritture e intonato al tempo liturgico, sono preghiere derivanti dal tesoro di tutte le chiese cristiane e, il sabato mattina, dalla preghiera sinagogale. Contemplazioni al mattino come confessione di fede, adorazione, glorificazione, acclamazione, benedizione all'Unico Dio o al Signore Gesù Cristo, e intercessioni alla sera: sono la preghiera per tutta l'umanità, le chiese, la comunità e i fratelli... Nel giorno di giovedì le contemplazioni sono rivolte al Cristo Signore e Pastore e le intercessioni hanno come oggetto la chiesa e i suoi pastori: in particolare si tratterà di ricordare dove è indicata la sigla (N.N.) il nome del Papa, dei Patriarchi, del Vescovo, degli altri ministri delle chiese, presbiteri, diaconi, missionari, e di chi presiede la comunità. Nel giorno di venerdì si fa memoria della passione e morte di Cristo, delle sofferenze dei cristiani e degli uomini, mentre nel giorno del sabato al mattino si prega in comunione con il popolo della prima alleanza mai revocata, in attesa della venuta gloriosa del Messia. Nel giorno della domenica è il mistero del Padre, del Figlio Gesù Cristo Risorto e dello Spirito Santo vivificante che viene contemplato nei diversi uffici lasciando che la grande intercessione della liturgia eucaristica raccolga le intenzioni dei fedeli.
i) Intenzioni libere
Ogni comunità (oppure ogni singolo, in caso di celebrazione individuale) termina l'intercessione con una preghiera libera in cui si ricordano i bisogni del momento. La comunità presenta così a Dio gli eventi del giorno, fa memoria delle persone amate, di chi si è raccomandato alla sua preghiera e anche dei nemici e degli avversari, come richiede l'evangelo (cf. Mt 5,44; Lc 6,28). Si tratta di un'attualizzazione dell'intercessione. Bisogna ricordare che la formulazione delle intenzioni dev'essere sobria, non deve trasformarsi in monologo e neppure assumere una durata e un peso eccessivi rispetto al resto dell'ufficio. Anche da qui traspare la qualità spirituale della comunità!
l) Orazione comune e orazione propria
L'orazione comune è una colletta che evoca il momento del giorno (mattino, sera), il lavoro che attende il cristiano, il riposo della notte e, soprattutto, il tempo liturgico che si sta vivendo e le sue esigenze:
- vigilanza e attesa in Avvento
- gioiosa contemplazione dell'incarnazione durante il tempo di Natale-Epifania
- conversione, ascesi e penitenza in Quaresima
- gioia della resurrezione nel tempo di Pasqua.
La domenica a vespro, nelle feste o memorie l'orazione comune è sostituita dall'orazione propria che inserisce la preghiera nel mistero celebrato. Le orazioni proprie della domenica sono tratte dalla liturgia romana e ritradotte dal latino.